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Il Discernimento Spirituale

Il Discernimento Spirituale: questa lettura personale  è dedicata alla luce che è necessaria per camminare nelle tenebre, per non cadere. Luce di sapienza, fondamentale nella vita per capire quale strada prendere per non finire nell’abisso.

Questa luce ci è donata dalla fede e va fatta crescere con i doni dello spirito Santo. Ma è importantissimo il dono del discernimento, dono di cui ogni cristiano ha bisogno per discernere e dirigere la sua vita in questo mondo verso il fine ultimo della salvezza eterna dell’anima.

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A un altro il dono

 di distinguere gli spiriti."

(1 Cor. 12,10)  

Oggi la parola "discernimento" è molto in voga, proprio come "carismatico", ma il suo diffuso impiego ha purtroppo oscurato e adombrato la definizione tecnica del dono carismatico elencato da S. Paolo.

 

         Il discernimento degli spiriti non consiste nella capacità di criticare e neppure in un’acuta capacità di giudicare la natura umana. Il dono ha a che fare con gli spiriti - e con la definizione della fonte originale da cui scaturisce l'azione dell'uomo e la sua ispirazione: lo Spirito di Dio, quello dell'uomo oppure gli spiriti cattivi.

 

         Prima di poter spiegare in cosa consiste il discernimento carismatico, è necessario comprendere bene e credere ad alcune altre nozioni. Queste includono:

 

a)     Un Dio che ispira l'uomo, intervenendo nella sua vita con azioni divine che costituiscono una parte normale della vita cristiana.

b)     Un mondo di male che corrompe e confonde l'uomo, guidandolo con astuzia su una via che lo allontana rapidamente dalla volontà di Dio.

c)     Il mondo della natura, aperto e proteso verso Dio, ma che ha bisogno della grazia per poter entrare nella vita e nell'attività divina.

 

         Il dono carismatico non potrà essere presente se non esiste un modello di vita stabilito, grazie al quale si sperimenta quotidianamente l'attività di Dio e si cerca costantemente di arrendersi alla Sua potenza e di essere uniti alla Sua volontà. Paolo ha scritto: "L'uomo naturale non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito. L'uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno" (1 Cor 2, 14-15).

 

         Il fatto di "mettere gli spiriti alla prova" ha lo scopo di fornire il giudizio necessario quando dall'entusiasmo religioso sorge un grande flusso di idee e di impulsi. Il discernimento quindi presuppone che la vita della Chiesa sia densa di potenza soprannaturale e di manifestazioni della presenza di Dio. La stessa abbondanza di attività divina costringe il male a salire in superficie e costituisce anche l'atmosfera per un’attività religiosa distorta.

Cerchiamo di capire il Dono

 

1. CHE SIGNIFICA "DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI"

 

         Il discernimento è un'illuminazione che viene da Dio e che mette la persona in grado di vedere attraverso le apparenze esteriori di un'azione o di un’ispirazione per poterne giudicare l'origine. Sia le ispirazioni sia le azioni possono derivare da tre fonti (o "spiriti"): Dio, la persona stessa o il diavolo. Dopo aver fatto il giusto discernimento della fonte, la persona potrà procedere con maggior sapienza in quella situazione.

 

 

2.  SI POTREBBE AVERE UNA SPIEGAZIONE PIÙ DETTAGLIATA DI QUESTE TRE FONTI?

 

         Quando una persona riceve un’ispirazione o si sente sollecitata ad agire, dietro tale attrazione vi è una potenza che sta alla sua base. Essa può essere originata da queste fonti:

 

a)     La persona stessa - per il fatto che l'uomo ha impulsi, desideri, speranze, timori e molti altri sentimenti che lo spronano all'attività.

b)     Dio - che cerca sempre di parlare all'uomo, di motivarlo e di guidarlo verso la felicità.

c)     Gli angeli caduti - che continuano ad essere in relazione con la creazione, anche se sono caduti dalla grazia, e che ora hanno effetti negativi, dannosi e distruttivi.

CHE DOVREBBE FARE UNA PERSONA SE SCOPRE CHE UN'ISPIRAZIONE VIENE DA DIO

 

         Non dovrebbe agire immediatamente, ma cercare invece di capire con esattezza ciò che Dio la chiama a fare o a dire, quando ciò dovrebbe esattamente accadere e quale sarebbe il modo più appropriato per metterlo in pratica in una situazione determinata.

 

 

5.  CHE FARE SE LA PERSONA SCOPRE CHE L'ISPIRAZIONE PROVIENE  DALLA NATURA UMANA

 

         Sebbene un’ispirazione potrebbe provenire dalla natura umana, potrebbe essere ugualmente conforme alla volontà di Dio - come ad esempio il desiderio di studiare, di godere delle amicizie umane, o anche qualcosa di fisicamente piacevole. In questi casi la persona dovrebbe cercare di purificare i propri motivi, in modo che le sue intenzioni in tutte queste cose non siano altro che il raggiungimento della gloria di Dio (1 Cor 10,31).

QUANTI SONO I TIPI DI DISCERNIMENTO

 

         Sebbene il dono sia unico, le situazioni ed i modi in cui può essere esercitato sono numerosi. Esso viene usato nelle manifestazioni carismatiche, nelle ispirazioni individuali e nelle decisioni di gruppo. Può essere personale o comunitario. La persona che prega e che cerca la volontà di Dio, ogni giorno userà spesso il discernimento.

 

 

9.  QUAL É, PER LA PERSONA, LO SCOPO FONDAMENTALE DEL DISCERNIMENTO

 

         Il discernimento mette la persona in grado di riconoscere le molte sollecitazioni ed impulsi di ogni giorno, in modo che la sua volontà è più in grado di restare unita alla volontà di Dio. Quando una persona comincia a "camminare nello Spirito", Dio comincerà a mostrarle che molti dei suoi impulsi ed attività provengono dalla sua natura egoista e che vanno messi in linea con il piano divino. D'altra parte, il discernimento serve anche a far sì che la persona non faccia spiritualmente naufragio, ma le permette di mantenere il necessario equilibrio che le farà evitare quelle particolarità o quelle pratiche che vanno assai oltre le sue forze.

 

 

10.  CHE FUNZIONE HA IL DISCERNIMENTO DI CHI É CHIAMATO A GUIDARE GLI ALTRI

 

         Per chi ha il compito di guidare gli altri, il discernimento aiuta a percepire l'origine delle motivazioni della persona, cioè a capire da quale fonte provengono i suoi svariati impulsi. Una volta capito questo, il leader potrà usare gli altri doni di conoscenza e di sapienza, sia naturali sia carismatici, per accertare, almeno in modo generico, la volontà di Dio.

QUALI ESEMPI DI DISCERNIMENTO POSSIAMO TROVARE NEL VECCHIO TESTAMENTO?

 

         Poiché il discernimento è l'interpretazione del pensiero di Dio, il modo in cui Egli considera il cuore dell'uomo, nel Vecchio Testamento troviamo i seguenti tre testi riguardanti il discernimento divino:

 

a)     Salmo 139,1: "Signore, Tu mi scruti e mi conosci."

b)  Geremia 17,10: "Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori."

c)     1 Cronache 28,9: "Il Signore scruta i cuori e penetra ogni intimo pensiero."

 

         I testi che seguono si trovano del Vecchio Testamento e riguardano il potere di discernere dato all'uomo:

 

a)     1 Re 3,9: "Concedi al Tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al Tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male."

b)  Lamentazioni 2,14: Geremia discerne: "I Tuoi profeti hanno avuto per Te visioni di cose vane e insulse, ... ma Ti hanno vaticinato lusinghe, vanità e illusioni."

c)     1 Re 22,23, Michea discerne gli spiriti cattivi: "Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti questi tuoi profeti."

 

 

13.  QUALI ESEMPI VENGONO DATI NEI VANGELI, DI CRISTO CHE  DISCERNE GLI SPIRITI?

 

         Ecco qui alcuni esempi di rilievo:

 

a)  Giovanni 1,47: Gesù, parlando a Natanaele, dichiara: "Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità."

b)     Matteo 16,17: Gesù discerne in Pietro l'azione del Padre: "Né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre Mio che sta nei cieli."

c)     Matteo 16,23: Gesù discerne in Pietro un'attività che non  proviene da Dio: "Lungi da Me, Satana! ... perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini."

d)     Marco 9,33: Gesù ha riconosciuto lo spirito umano negli apostoli quando cercavano di essere i primi.

e)  Giovanni 2,25: loda il discernimento di Cristo: "Non aveva bisogno che alcuno gli desse testimonianza su un altro, Egli infatti sapeva quello che c'è in ogni uomo."

 

 

14.  QUALI ESEMPI CI DA' IL NUOVO TESTAMENTO PER DIMOSTRARE  IL DISCERNIMENTO DEGLI APOSTOLI

 

         Si possono elencare i seguenti:

 

a)     Atti 5, 1-11: Pietro discerne lo spirito di menzogna in Anania e Zaffira.

b)     Atti 8, 20-24: Pietro discerne lo spirito cattivo in Simone il mago.

c)     Atti 13, 9-10: Paolo discerne la frode di Elima.

d)     Atti 16, 16-18: Paolo discerne lo spirito cattivo nella ragazza schiava, anche se le sue parole erano vere.

 

         In 1 Corinzi 2, 6-7 Paolo contrasta diverse fonti di "saggezza": "Tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria."

COME SI FA A CRESCERE NEL DONO DEL DISCERNIMENTO

 

         Per crescere in questo dono si deve:

 

a)  Condurre una vita profonda di preghiera.

b)  Ricercare, in tutta sincerità, la volontà di Dio e provare ad essere uniti alla stessa.

c)     Credere che Dio ci aiuterà nel discernere.

d)  Rendersi conto della necessità del discernimento e accettare la concretissima possibilità di ingannarsi e di prendere decisioni sbagliate.

e)  Ricercare il consiglio di altri, in particolare di chi può non essere d'accordo o può vedere la cosa diversamente.

f)  Studiare gli insegnamenti della Chiesa sulla vita spirituale.

g)  Imparare da quelli che sono impegnati da più tempo nella vita spirituale e, possibilmente, avere una guida spirituale.

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