







l’Arcangelo Gabriele, come Michele e Raffaele, viene festeggiato il 29 settembre.
Il suo nome deriva dall’ebraico e significa “Potenza di Dio” o “Dio è forte”.
Nella tradizione biblica era considerato uno degli angeli più vicini al trono di Dio, al punto da essere definito “la mano sinistra di Dio”.
Statua di San Gabriele
Nella Bibbia viene presentato anche come angelo della morte, mentre per gli islamici è uno dei capi Messaggeri di Dio e l’angelo che rivelò il Corano a Maometto.
Nella tradizione cristiana, Gabriele è ricordato soprattutto il suo ruolo di messaggero.
Rivelò a Zaccaria la futura nascita di Giovanni Battista, apparve in sogno a Giuseppe per farlo desistere dal ripudiare Maria, in quanto la sua gravidanza era opera dello Spirito Santo, e, naturalmente, fu latore dell’annuncio a Maria stessa del suo miracoloso concepimento e della nascita di Gesù. In questo caso più che in ogni altro si consacra nel suo essere messaggero di Dio. Fu Gabriele ad apparire a Maria e a comunicarle che Dio l’aveva scelta come madre per il Suo unico Figlio. Nessuna imposizione, nessun obbligo. Solo una richiesta, rivolta da uno tra i più potenti tra gli angeli a una semplice e umile fanciulla. Il ruolo di Gabriele è dunque fondamentale. Egli porta il messaggio di Dio agli uomini, rendendolo comprensibile per loro, aiutandoli a porsi in ascolto con cuore puro e ad accettare la volontà dell’Onnipotente.
Alcune interpretazioni hanno voluto vedere in lui l’angelo che soffierà il corno annunciando il Giorno del Giudizio, secondo l’Apocalisse di Giovanni.
Gabriele è considerato il protettore di chi lavora nelle comunicazioni, dei postini, degli ambasciatori, dei giornalai e dei corrieri.
L’iconografia cristiana lo raffigura come un giovane efebo alato, che spesso porta tra le mani un giglio, simbolo dell’Annunciazione a Maria.
San Raffaele
Arcangelo Raffaele
Raffale è l’arcangelo la cui missione è quella di portare la guarigione. Infatti il suo nome deriva dall’ebraico e significa “Medicina di Dio”.
Nella Bibbia è tra gli angeli più vicini al trono di Dio, che lo sceglie come guida di Tobia nel suo viaggio per riscuotere il credito lasciato da suo padre. Nel corso del viaggio Raffaele, in forma umana, trova una sposa adeguata per Tobia e fa riacquistare la vista al padre del ragazzo.
Raffaele è considerato il patrono dell’amore coniugale, dei giovani, fidanzati, sposi, farmacisti, educatori, viandanti, profughi. Sebbene non venga citato nel Corano, per gli islamici è l’angelo incaricato di suonare il corno che segnalerà l’inizio del Giorno del Giudizio (secondo altre tradizioni questo compito spetterebbe a Gabriele).
Raffigurato spesso con un vaso di contenente medicamenti e del pesce, è patrono dei farmacisti, dei viandanti, dei profughi.
Il suo ruolo di guaritore, di “medicina di Dio” va sempre interpretato come la volontà di guarire l’anima, di alleviarla dalle sue sofferenze per renderla ben disposta ad accogliere Dio. Restituendo la vista al padre di Tobia Raffaele apre i suoi occhi alla Verità dell’Onnipotente, così come, scacciando i demoni che perseguitano la fanciulla a lui promessa, rende possibile il loro matrimonio e il loro amore. Per questo è considerato anche protettore dei fidanzati e dell’amore coniugale. Due guarigioni simboliche e significative, dunque. Il potere dell’Arcangelo Raffaele guarisce la cecità, come la fede e l’amore che ogni giorno i sacerdoti ci mostrano e ci comunicano apre i nostri occhi a Dio. Ugualmente, l’intervento divino, attraverso il suo emissario, dissipa le nubi tra uomo e donna, li rende puri e adeguati per unirsi, nel nome dell’amore benedetto da Dio e dalla Chiesa.
Attraverso San Raffaele il potere risanatore e purificatore dell’amore di Dio discende su di noi, rendendoci più degni, più vicini a Dio.
Gli angeli che ci aiutano nella vita quotidiana: chi sono e in che modo intervengono

Angeli durante il Calvario di Cristo
"Nessuna parola umana può esprimere il terrore che colmava l'anima del Salvatore alla vista di quelle terribili espiazioni: perché egli poteva vedere non solo l'immensa distesa di tormenti che doveva sopportare, ma anche gli strumenti di tortura, il furore diabolico di coloro che li avevano inventati, la crudeltà dei boia e le angosce di tutte le vittime innocenti o colpevoli. L'orrore di questa visione fu tale che tutto il suo corpo si ricoprì di una sorta di sudore, gocce di sangue che colavano a terra. Il figlio dell'uomo era ammutolito dalla tristezza e dall'abbattimento e io notai che gli angeli erano pieni di compassione. Mi sembrava che desiderassero ardentemente consolarlo e che pregassero per lui dinnanzi al trono di Dio...
Al termine della Passione, Gesù cadde a terra come se stesse per morire. Gli angeli scomparvero, le immagini sparirono: il sudore di sangue colò ancora più abbondante e impregno tutto il suo abito. Una profonda oscurità regnava nella grotta. Allora, vidi un angelo scendere vicino a Gesù. Era più alto, più distinto e più simile a un uomo di quelli che erano apparsi nella visione precedente. Era vestito con un abito bianco fluttuante e teneva in mano un piccolo vaso a forma di calice. Quando aprì quel vaso, vidi un corpo di forma ovale della grandezza di una fava, che sprigionava una luce rossastra. L'angelo, sempre fluttuando, tese la mano destra a Gesù e quando il Salvatore si alzò, gli mise in bocca l'oggetto brillante e lo fece bere dal calice luminoso. Poi sparì".
Angeli durante il Calvario di Cristo
"Nessuna parola umana può esprimere il terrore che colmava l'anima del Salvatore alla vista di quelle terribili espiazioni: perché egli poteva vedere non solo l'immensa distesa di tormenti che doveva sopportare, ma anche gli strumenti di tortura, il furore diabolico di coloro che li avevano inventati, la crudeltà dei boia e le angosce di tutte le vittime innocenti o colpevoli. L'orrore di questa visione fu tale che tutto il suo corpo si ricoprì di una sorta di sudore, gocce di sangue che colavano a terra. Il figlio dell'uomo era ammutolito dalla tristezza e dall'abbattimento e io notai che gli angeli erano pieni di compassione. Mi sembrava che desiderassero ardentemente consolarlo e che pregassero per lui dinnanzi al trono di Dio...
Al termine della Passione, Gesù cadde a terra come se stesse per morire. Gli angeli scomparvero, le immagini sparirono: il sudore di sangue colò ancora più abbondante e impregno tutto il suo abito. Una profonda oscurità regnava nella grotta. Allora, vidi un angelo scendere vicino a Gesù. Era più alto, più distinto e più simile a un uomo di quelli che erano apparsi nella visione precedente. Era vestito con un abito bianco fluttuante e teneva in mano un piccolo vaso a forma di calice. Quando aprì quel vaso, vidi un corpo di forma ovale della grandezza di una fava, che sprigionava una luce rossastra. L'angelo, sempre fluttuando, tese la mano destra a Gesù e quando il Salvatore si alzò, gli mise in bocca l'oggetto brillante e lo fece bere dal calice luminoso. Poi sparì".