







“Mentre andavamo alla preghiera, venne verso di noi una schiava che aveva uno spirito di divinazione: costei, facendo l’indovina, procurava molto guadagno ai suoi padroni” (At 16,16)
Gerarchie demoniache
Sant’Isidoro di Siviglia descrive così i demoni, rifacendosi al pensiero di Sant’Agostino:
“I demoni sono spiriti impuri, sottili e vaganti, soggetti nell’animo a passioni, razionali per intelletto, aerei nel corpo, eterni per il tempo, nemici dell’umanità, smaniosi di nuocere, tronfi di superbia, astuti nelle falsità, sempre nuovi nell’inganno. Essi agitano i sensi, sconvolgono i sentimenti, turbano la vita, inquietano il sonno, causano malattie, intimoriscono le menti, tormentano le membra, dirigono le sorti (i responsi divinatori), simulano oracoli con inganni, suscitano la passione d’amore, infondono l’ardore sensuale, si nascondono in immagini sacre; invocati si fanno presenti, si manifestano in forme verosomiglianti, assumono sembianze diverse, talvolta si trasformano in forme angeliche. Costoro caduti per superbia dalla sede celeste, dimorano ora nell’aria” (Cfr. Isidorus, Differentiae, II 28, 93: PL 83, 83)
Esiste un numero incalcolabile di demoni con funzioni differenziate ed appartenenti a gerarchie distinte: Noi siamo legione gridano i demoni a Gesù nella regione del Geraseni (cfr. Mc 5,9).
Non esiste una classificazione gerarchica uniforme, ma quella dello pseudo-Dionigi l’Areopagita e del Papa san Gregorio, rimangono il riferimento. Ci sarebbero nove cori di angeli classificati in tre categorie che, partendo dal grado superiore, sarebbero così ordinati:
– Serafini, Cherubini, Troni;
– Dominazioni, Principati, Potestà (o Potenze);
– Virtù, Arcangeli, Angeli.
Senza dubbio esiste tra i demoni la stessa gerarchia che troviamo tra gli angeli buoni, ma non sappiamo esattamente in cosa consista. Si ritiene che demoni come Lucifero e Asmodeo appartenessero alla schiera dei Serafini ed in quanto tali, sebbene decaduti, conservano tuttora una grande potenza.
Ogni demone, seppure votato al male in senso generico, possiede un particolare campo di azione che altri non possiedono.
Molti maghi e stregoni, oltre ad alcuni esorcisti, hanno redatto nei loro libri lunghe liste di nomi di demoni il cui valore è da considerarsi tuttavia dubbio. Andare oltre i dati offerti dalla Sacra Scrittura significa infatti addentrarsi nel mondo della letteratura e della fantasia, abbandonando il terreno sicuro della Parola di Dio. La teologia può dire molte cose riguardo ai demoni, ma sempre in maniera generale, lavorando su alcuni concetti.
I nomi che troviamo nella Bibbia sono:
Satana: nell’Antico Testamento viene anche chiamato “Satanasso”;
Diavolo: la Bibbia usa questa parola sempre al singolare e per riferirsi al più forte di tutti i demoni. Lo troviamo chiamato anche “Accusatore”, “Nemico”, “Tentatore”, “Assassino primigenio”, “Padre della menzogna”, “Principe di questo mondo”, “Serpente”;
Belzebù: termine che appare in “2Re 1,2” e che viene solitamente utilizzato come sinonimo di “Diavolo”;
Lilith: appare in “Is 34,14”;
Asmodeo: appare in “Tb 3,8 ; 3,17” ed in persiano significa “spirito dell’ira”;
Seirim: appare in “Is 13,21 ; Lv 17,7 ; Bar 4,35” e deriva dall’ebreo col significato di “peloso” o “maschio della capra”;
Demonio: parola che deriva dal greco e significa “genio”;
Belial o Beliar: dalla radice “Baal” che significa “signore”. Appare in “2Cor 6,15”;
Apollyon: appare in “Ap 9,11”. Il suo nome ebraico è “Abaddòn” che significa “perdizione” e “distruzione”;
Lucifero: nome extrabiblico che significa “stella del mattino”. Sebbene spesso accomunato con Satana, sembra che sia un altro Demonio, il secondo in importanza nella scala demoniaca dopo Satana stesso. La presenza attestata di entrambi i demoni in vari casi di possessione ha portato a questa tesi padre Amorth ed altri esorcisti.
Oltre alla evidente influenza operata in campo spirituale, i demoni possono a volte essere causa di malattie psichiche e fisiche e celarsi dietro paralisi o impedimenti fisici di vario tipo. Queste casistiche le possiamo infatti trovare descritte nei Vangeli.
E’ tuttavia importante non dare troppo peso ai nomi dei demoni, ma solo a quelli di Gesù e Maria che hanno il potere di scacciarli tutti. Durante gli esorcismi, infatti, gli spiriti maligni non pronunciano mai questi due nomi ma solo espressioni alternative (quella donna là, la signora, il capo, il padrone, ecc.), poiché anche la semplice pronuncia arreca loro straziante dolore e tormento.
Se si soffre di disturbi di sospetta origine demoniaca, è possibile pregare Dio che ci liberi definitivamente dallo spirito responsabile e dai disturbi ad esso legati. E’ possibile anche ordinare con autorità al suddetto spirito di allontanarsi per sempre, reclamando la signoria di Gesù Cristo sulla propria persona (es. Nel nome di Gesù Cristo e per la potenza del Suo Santissimo Sangue io ti ordino spirito di (preveggenza, medianicità, odio, ira, sesso, invidia, ecc.) di allontanarti da me immediatamente e di non fare più ritorno, vai ai piedi della Croce e sarà Cristo Signore ad assegnarti la destinazione).
Dobbiamo tuttavia fare attenzione a non scambiare per demoniaco ogni problema quotidiano o impedimento che ci arreca delle difficoltà, poiché generalmente esistono delle concrete cause naturali. In questo ambito è importante il discernimento per non cadere vittime della suggestione, della fissazione e del fanatismo.
Ulteriori sussidi per la liberazione dall’influsso degli spiriti maligni, sono la preghiera di liberazione effettuata da un gruppo di preghiera adeguato e l’esorcismo da parte di un Sacerdote autorizzato dal Vescovo (vedi sezione specifica).
Doni diabolici e medianità
Oltre che ai propri consacrati, il Demonio conferisce a ignare persone comuni particolari poteri che possono essere interpretati come doti naturali o segni distintivi da utilizzare per emergere, dominare o aiutare gli altri. Nella quasi totalità dei casi questi poteri sono stati acquisiti per discendenza diretta o per lo sconfinamento nel mondo dell’occulto e dell’esoterismo.
Queste persone sono liete di scoprire in se stesse un potere fuori dalla norma, non si interrogano sull’origine di esso, se ne allietano, e rischiano di farne sempre più uso, aprendo così un varco agli spiriti maligni che finiranno per manipolare o possedere il malcapitato.
Nonostante queste “doti” del tutto particolari, se analizziamo in profondità queste persone, vedremo che mancano in esse i frutti dello Spirito Santo. Saranno infatti false, ipocrite, maldicenti, superbe, iraconde, nervose, lussuriose, lente al perdono, invidiose, avverse al sacro ecc. Accertando la radicalità di queste attitudini, potremo attestare con sicurezza che i doni che ne derivano non possono provenire da Dio. Sappiamo infatti che la presenza dello Spirito Santo sviluppa in noi dei frutti che sono l’opposto di quelli elencati sopra: amore, gioia, pace, pazienza, longanimità, bontà, benevolenza, mitezza, fedeltà, modestia, continenza e castità.
A conferma di quanto detto si attesta che chi rinuncia risolutamente ad ogni dono occulto, vede di fatto cessare ogni capacità fuori dal normale. Ciò non è tuttavia facilmente applicabile in quanto il percorso che porta a questa liberazione richiede impegno, umiltà, abnegazione e disponibilità a farsi seguire da qualche esorcista o gruppo di preghiera.
Talvolta questi poteri vengono conferiti anche in contesti religiosi come chiese e santuari per convincere della loro provenienza divina. In altri casi si riscontra che qualche antenato possedeva poteri di questo tipo.
C’è comunque da dire che difficilmente questi falsi doni divini possono essere conferiti ad una persona con una vita religiosa attiva e fervente. La corazza della fede e l’armatura di Dio proteggono infatti da ogni forma di inganno diabolico, per quanto allettante possa essere.
L’autentico dono di Dio si sviluppa in seno alla Chiesa, con una vita religiosa autentica e genuina, sottomettendosi alla volontà divina e lontano da ogni forma di esibizionismo.
Un tipico esempio di dono diabolico lo troviamo negli Atti degli Apostoli, dove una donna segue l’apostolo Paolo e rivela ai passanti che egli è veramente un servo di Dio che annuncia la salvezza (cfr. At 16,16-18); l’esortazione è obiettivamente buona ed il dono di conoscenza sembra veramente provenire da Dio, ma l’episodio si conclude con l’apostolo che scaccia da costei lo spirito di divinazione che lo stava importunando. In questo caso Paolo ha riconosciuto la contraffazione del dono perché illuminato dallo Spirito Santo.
Il concetto di “dono diabolico” non è molto conosciuto in quanto ogni fenomeno extra-ordinario è stato gettato nel calderone dei “fenomeni paranormali”, espressione adattata e addolcita per una società troppo interessata allo straordinario ma ben poco sull’origine di esso.
La storia ci insegna che in seguito al dilagare dello spiritismo agli inizi del XX secolo, nasce la cosiddetta “parapsicologia” o “scienza metapsichica”, nel tentativo di combinare i presupposti del materialismo ateo, propri dello scientismo positivista, con le teorie spiritiste che erano state inizialmente rigettate.
Attualmente la parapsicologia si auto-propone come una corrente scientifica moderna in grado di spiegare l’uomo in tutte le sue dimensioni, riconoscendo tuttavia i suoi limiti nel non poter spiegare scientificamente alcuni fenomeni rientranti nella categoria dei cosiddetti “poteri della mente”. Tra questi fenomeni, molti dei quali sono riscontrabili nell’ambito dello spiritismo, troviamo:
– Apparizione (visione di una persona o un animale che però non è presente fisicamente);
– Apporto (improvvisa comparsa di oggetti inanimati, piante o animali);
– Asporto (sparizione di oggetti inanimati, piante o animali);
– Chiaroveggenza (il vedere o prevedere cose sconosciute agli altri);
– Cold reading = lettura a freddo (leggere nel pensiero altrui);
– Dermografie o Dermografismi (lesioni dei tessuti organici o semplici arrossamenti della pelle, che imitano disegni o parole, anche di carattere sacro);
– Diagnosi chiaroveggente (effettuare diagnosi cliniche senza conoscere niente di medicina);
– Ectoplasmia (formazioni plastiche fuoriuscenti dal corpo del medium);
– Emografia (comparsa di scritte di sangue sugli oggetti);
– Esperienze Extracorporee (O.B.E.)
– Esperienze pre-morte N.D.E. (ritrovarsi in un ambiente che lascia intravedere l’ingresso all’aldilà);
– Eteroscopia (vedere distintamente gli organi altrui);
– Fantasmogenesi o Materializzazione o Stereosi (comparsa di entità materiali con sembianze umane o animali);
– Fenomeni luminosi (bagliori, flash, ecc.);
– Fotogenesi (generazione di fenomeni luminosi in alcuni animali e vegetali);
– Illusione/paralisi ipnagogica o ipnopompica (sperimentare strani fenomeni o presenze nello stato di dormiveglia);
– Impronte spiritiche e calchi medianici (calchi di mani, braccia e piedi, operati da entità invisibili);
– Incombustibilità (tipiche sono le “passeggiate sul fuoco” -pirobazia- in cui si cammina su braci ardenti senza ustionarsi);
– Incorporazione (il venire impossessato da una entità spirituale che può riprodurne i tratti somatici: trasfigurazione);
– Infestazione (Apparizione ripetuta di una persona defunta o entità in un determinato luogo);
– Levitazione (sollevarsi dal suolo e muoversi in varie direzioni senza concorso esterno);
– Penetrabilità (il corpo della persona, colpito o trapassato da una lama, non ne resta ferito);
– Pirogenesi (produzione di fuoco senza cause apparenti);
– Poltergeist (fenomeni caotici inspiegabili quali incendi, sassaiole, caduta di oggetti, oscillazione di porte e finestre, ecc.);
– Precognizione o preveggenza (capacità di prevedere eventi futuri);
– Profumi, fetori, suoni, musiche (che si sentono nella sala della seduta medianica, durante la seduta stessa);
– Psicocinesi o Telecinesi (facoltà di spostare gli oggetti con il potere della mente);
– Psicografia (imprimere mentalmente su lastra o pellicola fotografica l’immagine alla quale il sensitivo sta pensando);
– Psicometria (conoscere la vita della persona che ha posseduto un determinato oggetto, al semplice contatto con lo stesso);
– Psicometria ambientale (visione sostitutiva dell’ambiente in cui ci troviamo con un altro remoto);
– Rabdomanzia (trovare cosi d’acqua sotterranei o altri oggetti):
– Raps (anomali scricchiolii e rumori degli arredi in legno);
– Remote viewing = visione remota (vedere luoghi remoti);
– Retrocognizione (conoscenza di un evento avvenuto nel passato);
– Sensitività (fare l’identikit di una persona semplicemente vedendola o dalla sua foto);
– Scrittura automatica (scrivere in un foglio frasi guidate da una forza invisibile);
– Scrittura diretta (apparizione di scritte senza alcun contributo umano);
– Telepatia (capacità di comunicare con la mente senza l’utilizzo di altri sensi o strumenti);
– Termogenesi (produzione di calore senza cause apparenti);
– Transcomunicazione strumentale (“voci” e canti ottenuti al registratore (psicofonia), immagini “extra” che si formano sul televisore (psicovisione), le “telefonate dell’aldilà”, i messaggi al computer, gli “extra” che vengono trovati sulle fotografie, ed altri effetti inspiegabili che arrivano attraverso le più svariate apparecchiature tecnologiche);
– Voce diretta (voci che si diffondono nell’ambiente senza causa apparente);
– Xenoglossia (parlare lingue sconosciute, remote o scomparse);
Il pericolo della “parapsicologia” consiste nel fatto che si presenta come scientifica e mira a raggruppare tutta una serie di elementi che non hanno tra di loro alcun nesso e spaziano dall’occultismo allo spirituale, all’accidentale, mescolandoli arbitrariamente. In realtà, malgrado un tentativo iniziale di essere scientifici, i primi parapsicologi erano per lo più dotati di una mentalità razionalista, settaria ed antireligiosa, che non ha mancato di influenzarne le ricerche fino ad ostacolarne l’obiettività scientifica.
Tutti i fenomeni che la parapsicologia classifica come “fenomeni paranormali”, “poteri metapsichici” o “sensitività”, verranno da ora in poi definiti con il termine più corretto di medianità.
La medianità è considerata necessaria per avere il potere di fare le carte, per usare il pendolo, per la rabdomanzia, per guidare le sedute spiritiche e cose similari; tutte cose che riguardano il coinvolgimento di entità spirituali non ben definite. La medianità è costituita soprattutto dalla manifestazione di ciò che i New Agers, gli spiritisti e gli esoterici chiamano “spiriti guida” oppure “presenze” che si legano a coloro che praticano lo spiritismo e la magia, o ai loro discendenti, anche per due o tre generazioni.
Ad esempio, tutti coloro che si proclamano “guaritori” sono medianici. La medianità e le guarigioni medianiche si differenziano nettamente dai carismi e dalle guarigioni carismatiche. In quest’ultimo caso infatti la guarigione avviene sempre in un contesto di preghiera in cui è chiara l’azione di Dio, l’annuncio del Vangelo ed il clima di lode, mentre nell’altro caso è conseguenza di un presunto potere umano.
Fino a qualche anno fa, la medianità veniva generalmente acquisita da coloro che praticavano la cosiddetta “magia popolare“, usata da mamme e nonne che praticavano il famoso rito “dell’acqua e dell’olio” per scoprire eventuali fatture che potessero avere colpito i familiari; oppure tutte le altre operazioni magiche che andavano dal “tagliare i vermi”, per eliminare i parassiti intestinali nei bambini, all’eliminazione delle verruche, fino a “legare” fidanzati o coniugi per mantenerli in tale stato.
In occasioni di questi riti venivano abilmente mescolate formule magiche e preghiere, facenti parte della cosiddetta “falsa pietà” (una specifica forma di superstizione). Tutto ciò contribuiva a fornire una patina di religiosità anche negli ambienti fortemente contaminati dalla superstizione, rendendo quindi la magia più accettabile. Purtroppo è doveroso affermare che queste pratiche si sono diffuse a macchia d’olio anche per il silenzio adottato da molti parroci locali che non hanno mai preso in seria considerazione la condanna che veniva dalla dottrina della Chiesa.
Per fissare i concetti base, la medianità si acquisisce:
– Mediante qualche sconfinamento nel mondo della magia, dell’occulto e dell’esoterismo: sedute spiritiche, corsi di Reiki e similari, Yoga, discipline olistiche, negromanzia, stregoneria, riti satanici, sette esoteriche, ecc. (medianità acquisita).
– Per nascita, da genitori medianici (medianità congenita).
– Avendo rapporti sessuali peccaminosi fuori dal matrimonio (adulterio, fornicazione, prostituzione, stupro, incesto, rapporto omosessuale), con qualcuno affetto da medianità (medianità acquisita come vessazione o invasione).
Non c’è perciò da stupirsi quindi che i rapporti sessuali fuori dal matrimonio siano così pericolosi. Purtroppo oggigiorno la promiscuità sessuale è ormai quasi una norma e la facilità con cui gli spiriti maligni possono infiltrarsi è realmente alta. Anche nella Bibbia lo stesso Dio guida Israele a non mescolarsi con i popoli vicini, prevalentemente pagani, ma anche spiritisti e magici quindi fortemente medianici.
I sintomi legati alla medianità, sempre presenti nei cosiddetti “sensitivi” e “medium”, sono i seguenti:
– Sessualità: violente tentazioni sessuali, vita sessuale sregolata ed inarrestabile, ecc.
– Matrimonio: enormi difficoltà nel condurre una vita sessuale soddisfacente nel contesto del proprio matrimonio (impotenza, frigidità, vaginismo), impossibilità di serena convivenza, tentazioni di adulterio, estrema difficoltà di comunicazione, continue liti immotivate, ecc.
– esoterismo ed effetti paranormali: attrazione verso l’esoterismo e l’occultismo, desiderio di acquisire poteri magici, sogni premonitori, fenomeni di preveggenza, elettrodomestici che si accendono e spengono inspiegabilmente, rumori notturni in casa, molestie sul corpo, esperienze “OBE” (Out of Body Experience), ossia i cosiddetti “viaggi astrali” o “viaggi fuori dal corpo”, ecc.
– Religiosità: freddezza nella fede, difficoltà a pregare, senso di disgusto per i sacramenti e la messa, sensazioni interiori di bestemmia che salgono alle labbra, immagini oscene che affiorano alla mente specialmente quando si sta per ricevere l’Eucarestia, desideri di vendere l’anima al Demonio, false apparizioni, ecc.
– Disturbi mentali: depressioni, psicosi, ossessioni, propositi di suicidio, tendenze ad uccidere, volontà di arrecare del male, ecc.
E’ necessario fare un approfondimento riguardo alle conseguenze di un matrimonio tra persone medianiche. La sofferenza sarà forte ed altissime le percentuali di fallimento. I litigi sono frequenti e futili, tanto che spesso non se ne ricorda neppure l’origine. Lentamente i coniugi si allontanano e vanno verso la crisi ed una sofferenza sconfinata e costante. Se i coniugi introducono il peccato nel rapporto coniugale, la vita sessuale resterà invece immutata nei suoi piaceri peccaminosi.
Il matrimonio è un sacramento, e come tale è odiato dal Maligno che cerca in tutti i modi di distruggerlo mediante le conseguenze legate all’infiltrazione medianica.
E’ fondamentale ricordare che non possiamo escludere una situazione di medianità solo perché non si verificano fenomeni particolari o strane intuizioni e preveggenze. Può esistere infatti una medianità latente che si manifesta silenziosamente arrecando tuttavia non pochi disagi nella vita della persona. In questi casi è ancor di più necessario individuarla e combatterla adeguatamente. Ciò non è tuttavia sempre facile, perché la maggior parte di coloro che ne sono colpiti non lo sanno, non sono portati a crederlo, ed in molti casi sono convinti che, anziché un fardello di cui liberarsi, si tratti addirittura di privilegio rispetto alle altre persone che ne sono prive.
Le principali armi contro la medianità restano l’Eucarestia quotidiana, le preghiere di liberazione, la preghiera durante il rapporto coniugale in quanto momento speciale della grazia sacramentale degli sposi. In quel momento, infatti, essendo “ministri” di un sacramento, sono coperti e fortificati da tutta la potenza della Chiesa.
Un accenno a parte, che tuttavia riguarda molto da vicino il problema della medianità, è quello dei “legami di dipendenza” e di “codipendenza”. Quando questi legami hanno un’origine spirituale (escludendo ovviamente tutti gli altri casi naturali), presentano sempre la caratteristica di avvertire un legame ed un amore particolare ed inspiegabile per un genitore, con il quale tuttavia sorgono spesso contrasti anche per cose di poco conto. Ciò è dovuto al fatto che la medianità proviene direttamente da quel parente. Durante il processo di liberazione è preferibile, possibilmente, coinvolgere anche il genitore stesso.